Avere problemi con le unghie non è di certo il massimo durante l’estate. Quando si tratta di onicodistrofia o di onicomicosi, poi, nascondere le unghie – continuando a indossare scarpe chiuse, per esempio – serve solo a peggiorare il problema.
Quando si cerca una cura, bisogna stare attenti perché si fa spesso confusione tra onicodistrofia e onicomicosi.
L’onicomicosi è una patologia che colpisce l’unghia ed è causata da funghi dermatofiti e, in un numero inferiore di casi, può essere provocata da muffe e lieviti.
L’umidità e il calore favoriscono l’onicomicosi: aumentano il rischio e favoriscono il contagio.
Le unghie più colpite sono quelle dei piedi, che si macchiano cambiando colore diventando gialle, marroni o verdi. A questo aggiungiamo che l’unghia malata si inspessisce e la superficie, oltre a risultare irregolare, si sfalda e si spezza laddove l’infezione non venga curata.
L’onicodistrofia è, invece, un’alterazione del trofismo dell’unghia, a differenza dell’onicomicosi, può manifestarsi in egual misura sia sulle unghie delle mani che dei piedi.
La causa più frequente è di tipo traumatica: i micro traumi dovuti all’attività sportiva o all’uso prolungato di scarpe troppo strette vanno a costituire un’auto sollecitazione meccanica ripetitiva delle cuticole che si manifesta in particolar modo sull’alluce.
Gli effetti dovuti a traumi sono simili sia nell’onicomicosi sia nell’onicodistrofia: le unghie si sfaldano, sono più fragili e tendono a rompersi. E’ infatti la causa scatenante ad essere diversa: funghi, nel caso dell’onicomicosi e trauma (o anche carenze di minerali o onicopsoriasi) nel caso dell’onicodistrofia.
È importante correre ai ripari subito non appena ci si accorge di avere problemi a carico delle unghie, consultando il dermatologo per poter scegliere la cura migliore.