Se mi seguivi già, sai bene che sui social non parlo mai di queste cose, né su facebook, né nelle mie stories, ché poi di solito chi ne parla continuamente è proprio chi (shhhh!) e non mi va di mescolarmi.
In 48h ho ricevuto i contributi di circa 70 igers che, nelle loro stories, hanno voluto dire la loro su questa pratica antipatica, ma non solo.
Non era assolutamente mia intenzione scatenare una polemica, ma, se si è arrivati a questo, forse, FORSE, c’è del disagio generale.
Chi è l’instafraccazzo?
Prima di tutto: SIGLA
L’instafraccazzo è colui che, per la smania di crescere su instagram, segue tantissime persone per poi togliere il follow a tutti, anche a chi lo ha ricambiato.
In alcuni casi (sicuramente impostando male un bot), il follow/unfollow è continuo e quindi fastidioso.
Ma il fatto è: alla fine, una volta raggiunto l’obiettivo, cosa ha risolto? Di stare sulle palle a mezzo instagram. E, anche se chi ci lavora guadagna sicuramente di più, resta comunque un instafraccazzo, perché tanto non è così che si diventa davvero conosciuti e apprezzati.
Conosciamo tutti benissimo i vari trucchi usati sui social, perché di non solo instagram si tratta, ma credo che questa sia una delle pratiche più fastidiose perché in qualche modo “disturba”, infastidisce e infine altera l’utente.
E lì, per di più, parte il blocco, insieme agli screenshot vari che inevitabilmente iniziano a circolare (ma tanto “chissene, c’ho tanti Kappa, so’ ffigo”)
Ma pare brutto tenere chi ricambia? Avere tanti following non mi sembra una cosa grave.
E, soprattutto: puoi cercare di diventare seguitissimo senza romperci i maroni? Grazie.
Ora, sono problemi questi? NO, infatti fottesega vivo serenamente, e spero che questo concetto sia chiaro. Non sono ossessionata da questo, anche se so che danneggia me e il mio lavoro, come quello di tanti altri.
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Piccola nota: Chi è il vero instafraccazzo, per me
Per me l’instafraccazzo è una figura molto più definita, onestamente, ma non entrerò nel dettaglio per evitare misunderstanding (perché magari ti verrebbe in mente qualcuno che conosci tu, ma io no).
Dico solo che, per me, chi sceglie una determinata strada (e non parliamo di follow/unfollow, signori) dovrebbe anche abbracciare il silenzio. E magari abbracciarlo fortissimo.
Follow/unfollow selvaggio: perché è così comune?
Lo si fa da anni e, semplicemente, a un certo punto qualcuno se n’è accorto.
Ora si tratta del gatto che si morde la coda: lo si fa perché ora crescere su instagram è difficile, ma crescere su instagram è difficile perché lo si fa.
Il mondo dei sogni è bellissimo, lo so, ma non pensare che un socialblade immacolato sia sinonimo di onestà, per questo non voglio stare qui a demonizzare solo chi pratica follow/unfollow.
Senza aiuto di bot e trucchetti, in questo momento avrai solo una crescita lenta ovunque. Se ti capita di vedere un socialblade particolarmente positivo, e la persona in questione non è famosa (famosa davvero, non sui social) non ti fidare così, su due piedi.
Ti faccio un esempio. La mia situazione nell’ultimo anno è questa: ogni giorno ricevo una sessantina di nuovi seguaci, eppure sono ferma da mesi, tanti sono i defollow. Persino in questi giorni non sono cresciuta di molto nonostante tutte queste mention, ma, anche in altri casi, come quando le mie foto sono state repostate da community seguite anche da 500.000/800.000 utenti, sono cresciuta pochissimo.
Ho anch’io le mie colpe: negli ultimi mesi ho usato l’app molto meno, ma ormai non serve neanche più stare lì a passarci le ore manualmente.
Campagna Instafraccazzo: considerazioni finali
Io provengo dal fantastico mondo del blogging, di cui faccio parte da quasi 8 anni. Qui, nella maggior parte dei casi, la regola n°1 è non rendere visibili gli altri a meno che non ci sia un ritorno.
Ecco perché, anni fa, mi sono avvicinata al mondo delle community di instagram: tutta un’altra storia.
Quindi ci tengo davvero a ringraziare chi ha dato il suo contributo, dimostrando anche di non tirarsela, e per questo ho raccolto tutti i contributi in un album facebook per far in modo che non andassero persi con lo scadere delle mie stories 🙂
Abbiamo imparato qualcosa da questa storia? Sì.
Ovvero che su instagram c’è anche chi vuole fare community davvero, conoscere altre persone e interagire in modo spontaneo, con entusiasmo. Questa “campagna” ne è la prova.
So di aver contribuito a far conoscere nuovi profili e di aver creato nuove connessioni, ed è solo di questo che sono davvero contenta, che tu ci creda o meno.
(e se non ci credi, sappi – o ricorda – che da tre anni porto avanti una community chiamata TEAMDIVANO)
Cambierà qualcosa? Ovviamente NO
Non illudiamoci. Ma almeno ora qualcuno imparerà ad impostare meglio i suoi bot, e noi, magari, avremo qualche rottura di palle in meno.