Sette anni gli ci sono voluti. sette. “Tolstoj e il dono della sintesi”, penso, ogni volta che mi capita di trovarmi davanti quel mattone sacrosanto di Guerra e Pace. Ed è questo, semplicemente e banalmente, il motivo per cui non l’ho mai letto: se a Tolstoj ci sono voluti sette anni per scriverlo, a me ce ne vorrebbero altrettanti, e forse anche di più, per leggerlo.
La sincerità, sempre.
Avevo già fatto il mio outing quando Laeffe, il canale di Feltrinelli che ora sta trasmettendo la mini serie tratta dal libro e firmata BBC, ha lanciato il tag #MaiLattoGuerraEPacePerché, chiedendo a chi non ha ancora mai letto Guerra e Pace di confessare. Bene o male le ragioni sono sempre le stesse: troppe pagine, poca voglia e poco tempo.
Mi fa sorridere che la serie su Guerra e Pace sia una “mini” serie, appunto. Solo per la capacità di sintesi che in questo caso abbiamo e che, come già detto, ai tempi è mancato a qualcun’altro, questa miniserie su Laeffe va vista, come tutte le serie della BBC, aggiungo. Poi magari, un domani, leggeremo anche il libro. (Tipo durante la pensione… forse per tutta la pensione, anche).
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E non sarebbe poi neanche tanto male farlo dopo il film, pensandoci, perché rappresenterebbe un aiutino per l’immaginazione: per le ambientazioni e i costumi, per esempio. E se immagini make-up bellissimi e marcati, sbagli di grosso: durante quegli anni non era ancora ben visto.
I primi rossetti, a quel tempo, cominciavano infatti a circolare, ma la società considerava il trucco una prerogativa di attori e donne di facili costumi.
Nel 1800, tutto ciò che riguardava il make-up risultava volgare, così come l’abbronzatura e la pelle lucida. Le donne erano costrette a ricorrere a stratagemmi per sembrare anche un minimo truccate e più belle: il blush era un pizzicotto sulla guancia, il rossetto uno o più morsi sulle labbra.
La cosa agghiacciante è che venivano usati prodotti di bellezza velenosi per schiarire la pelle o ringiovanirla. Basti pensare che la prima crema di bellezza conteneva – si è scoperto poi – acetato di piombo e carbonato, e che altre creme per schiarire la pelle contenevano invece arsenico.
Non potevi truccarti ma potevi avvelenarti. Tutto per sembrare più bella.
Make-up ispirato a Guerra e Pace
Tenendo conto di tutte queste condizioni, pensare quindi a un make-up non è stato di certo facile, anche se rivisitato. Ma come diceva la buona Jen Lindley, “occorre più trucco per non sembrare truccate”, o qualcosa del genere. Che perla.
Ovviamente il focus di questo make-up deve essere la base: un fondotinta chiaro, dei correttori colorati per coprire le imperfezioni e, soprattutto, la cipria opacizzante non posso proprio mancare. Bisogna puntare tutto su incarnato e sopracciglia, quindi, cercando di non sembrare truccate sul resto del volto.
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Labbra e guance tenderanno al rosso (devi sempre tenere a mente morsi e pizzicotti), ma ovviamente la bocca non può avere i contorni definiti, perché deve sembrare naturale. Un rossetto dalla tonalità rosa tendente al rosso sarebbe l’ideale: puoi picchiettarlo nella parte centrale della bocca, sfumandolo verso l’esterno.
Gli occhi dovrebbero essere liberi da mascara e matite, ma giocando con gli ombretti giusti è possibile dare profondità allo sguardo e valorizzare il colore degli occhi. Io ho scelto di tracciare una linea sottile di matita marrone e usare comunque il mascara (sempre marrone, perché risulta più naturale). Oltre alle tonalità nude, ho pensato a colori come caramel, marzipan (anche se non è opaco) e una punta di amaretto della Chocolate bar di Too Faced.
Cosa ne pensi di questo make-up? E, soprattutto, dì la verità: hai mai letto Guerra e Pace?
Necklace Happiness Boutique
7 thoughts on “Di trucchi e veleni: make-up ispirato a Guerra e Pace”
Molto bello questo trucco e ti sta benissimo
Alessandra
Stai molto bene con questi colori Laura 🙂
Il trucco è fantastico, leggero e sobrio ma sicuramente d’effetto!!
Carmelita
Questo scatto è meraviglioso e tu sei bellissima 🙂
Ilenia’s wardrobe
Hai realizzato proprio un bel make-up!
Io ho iniziato più volte a leggere il libro da ragazza, ma l’ho abbandonato sempre dopo un po’. Oggi solo a guardare lo spessore del libro mi spavento. ahahahahahah
Certo che è difficile vederti senza il tuo classico e bellissimo rossetto rosso, ma tu sei una gran bella donna, dalla pelle candida ed i lineamenti di altri tempi. Potevi mai non star bene??
Un bacione!
davvero molto bello e favolosa la collana .)