Con il mio tour de force tra Umbria, Salento e Sicilia nel giro di tre settimane, ho realizzato più di un desiderio: da tempo speravo di andare in Umbria, vista sempre e solo di passaggio, da sei anni aspettavo con ansia di mettere di nuovo piede in Puglia e, finalmente, ora posso smetterla di crocifiggermi per non essere mai stata in Sicilia.
Qualche giorno fa, ho parlato dell’ultimo viaggio fatto prima della pausa estiva, ovvero quello che mi ha vista passare dalla digital detox immersa nel verde dell’Estremadura al caos – e all’afa – della città di Madrid. Oggi, invece, torno indietro, a Maggio, con il racconto del tour Umbria Experience.
La particolarità di questo mini tour di due giorni è stata l’organizzazione da parte di Umbria Jazz, una delle manifestazioni dal carattere internazionale più importanti e prestigiose che abbiamo in Italia, musicali e non, che prende vita annualmente a Perugia nel periodo di Luglio.
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L’intenzione della Regione Umbria, per l’edizione 2016, è stata quella di legare strettamente la manifestazione al territorio , mettendo in risalto storia, cultura, bellezza e tradizioni. Quest’anno, alle tradizionali location del festival, si sono aggiunti due spazi simbolo di Perugia: la basilica di San Pietro, dove Paolo Fresu ha presentato due sue produzioni frutto della collaborazione tra Umbria Jazz e Sagra Musicale Umbra, e la Galleria Nazionale dell’Umbria, dove, nell’ambito dei concerti di mezzogiorno si è esibito il giovanissimo prodigio Joey Alexander (di soli 13 anni).
Ovviamente un evento internazionale di questa portata non si può circoscrivere alla città di Perugia, ma deve rientrare in un progetto territoriale più ampio, regionale, che porti nel resto dell’Italia e nel mondo le bellezze di questa terra ricca di tradizione.
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Purtroppo l’Umbria risente, forse più di altre zone, dei collegamenti pessimi: io per prima non potevo credere che il viaggio più breve con i mezzi n prevedesse ben sette ore tra pullman e treni e cambi. E io vivo in Abruzzo. A Teramo. Provincia più vicina al confine con l’Umbria. Devo aggiungere altro?
Le tappe del tour Umbria Experience
Del tour Umbria Experience ho apprezzato la scelta delle location, per niente scontate. Siamo partiti da Castiglione del Lago con un pranzo da Monna Lisa, con percorso museale e visita al Castello.
Da Castiglione Del Lago ci siamo spostati a Città della Pieve, prima, e al Castello degli Antinori, poi, in cui abbiamo degustato i vini della cantina storica con tramonto finale visto dalla Torre.
Abbiamo passato la serata a Orvieto, cenando al Giglio d’Oro, ristorante molto rinomato che si trova proprio difronte al Duomo d’Orvieto. Qui non potevo non ordinare il risotto allo zafferano, dopo la visita del pomeriggio presso una delle aziende principali produttrici di zafferano in Umbria.
Il secondo giorno a Orvieto è iniziato con la visita di alcuni luoghi d’eccellenza legati al fashion e all’artigianato, come lo studio del maestro Marino Moretti, la bottega Michelangeli, il laboratorio orafo Monica Coscioni e lo showroom dei gioielli Orogami. Il nostro giro che si è concluso con un pranzetto da Bartolomei, un’oleoteca con cucina nel cuore della città.
Il momento che ho amato di più, però, è stato quando la nostra guida ci ha messo sul mezzo sbagliato, perché ci ha portato al Pozzo di S.Patrizio. Una tappa fuori programma davvero suggestiva, considerando anche il modo in cui il pozzo è stato progettato: 53m di profondità, presenta un doppio percorso a spirale costituita da una doppia gradinata elicoidale, ognuna composta da 248 gradini ciascuna (stavo morendo). Il gioco di prospettiva fa sì che chi scende si trovi di fronte a chi sale.
Il nostro tour con Umbria Experience si è concluso a Roma con la conferenza stampa di Umbria Jazz, Festival dei due Mondi, Festival delle Nazioni, al Teatro India.
One thought on “Umbria Experience: il mio tour nel cuore verde d’Italia”
belle foto! 🙂