Questa mattina, Andrea ha fatto meno storie: ultimamente mi ha visto poco, e per questo non vuole più andare all’asilo. Oggi, invece, è entrato in classe correndo perché il rito di salutarmi alla finestra mentre è in braccio alla maestra, che per tre giorni è stato costretto a ripetere tra i pianti neri, lo ha preso bene, e mi ha mandato un bacio con gli occhietti rossi pieni di lacrime, senza però scoppiare a piangere. Un piccolo gesto che mi ha riempito di orgoglio.
Mentre andavo via, mi sono chiesta se ricorderà questi momenti quando sarà grande, se si ricorderà delle mie fatiche da mamma, della lotta con i cuscini, del mio chiamarlo “piccolo angelo mio” quando lo prendo in braccio. Sicuramente no, ma magari, se potrò, gliene parlerò io. E come al solito, senza accorgermene, avevo su il sorriso malinconico tipico mio, del mio essere mamma. E’ una cosa alla quale dovrete abituarvi, quando toccherà a voi, mentre chi è mamma già sa.
La maternità, come la paternità, è una cosa davvero pazzesca, semplicemente. Ci penso sempre.
Credo sia la forma di amore assoluta. Ma essere genitori è un mestiere faticoso, le madri e i padri non sono quasi mai perfetti e i rapporti si fanno spesso difficili, dolorosi, possono straziarti il cuore. Prima come figlio e poi come genitore.
Io ho sempre sofferto un po’ questo mio essere una mamma non proprio “regolare”, lontana dall’immagine perfetta e beatificata che la società quasi impone, con tutte queste pubblicità piene di mamme in forma, sveglie già alle sei per preparare la colazione, magari cucinata all’istante, sempre pettinate e sorridenti… quasi delle macchine, più che delle wonder women. E non vorrei essere fraintesa: queste mamme esistono anche nella realtà, non ho idea di come facciano, ma esistono.
Io una wonder woman? No, grazie.
Negli ultimi tempi, sono passata da “io non sono una wonder woman” a “io non voglio essere una wonder woman“. E quando ho visto che questa frase era il titolo di uno degli incontri del Tempo delle Donne – tenuto da Debora Spar, presidente del Barnard College di New York e autrice del volume “Wonder Women” – ho tirato un sospiro di sollievo. Non lo penso solo io, allora, non lo dico solo io.
Che poi spiegatemi in cosa consiste questa perfezione. Sono perfetta solo se riesco ad adattarmi all’idea comune di mamma? Devo per forza stare sempre con lo spruzzino in mano, cucinare sano e per ore e ore, far trovare sempre tutto stirato a tutti, e non mostrare mai segni di stanchezza? Mai succederà, lo dico così, serenamente. Perché non posso, non è possibile, dovrei fare solo quello. C’è chi lo fa, per scelta o meno, c’è chi desidera questo e ci riesce anche perfettamente. Io, come tante, no. Questo fa di me una cattiva madre?
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Perché i miei figli sono felici, e allora come si spiega? Sono felici anche se non sono una cima in cucina, anche se ogni tanto mi dimentico di fare la lavatrice o mi rifiuto di stirare; sono felici anche se a volte devo assentarmi da casa per giorni, e nonostante il nostro non sia più il modello di famiglia standard.
Sei una brava madre se riesci a crescere dei figli sereni? Non è nemmeno detto, perché magari cresceranno con un sacco di problemi, ma la colpa non è sempre dei genitori.
Ne ho viste di mamme-robot con la casa sempre splendente e i figli poveri di abbracci.
E’ scontato dire che affetto e qualità del tempo sono tutto? Allora oggi voglio essere scontata. La verità è che questo “non essere perfette” ci fa sentire inadatte al ruolo, ma vi stupireste vedendo quante donne vivono la stessa condizione. Per me questi quattro giorni in Triennale sono stati davvero illuminanti, e a tratti incoraggianti. Ne avevo davvero bisogno, e oggi mi sento comunque una testa calda per tante cose, ma sicuramente non mi sento inadatta al mio ruolo.
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La mia forza, in questi giorni passati a fare la scheggia impazzita tra un convegno e l’altro, è stata poter parlare tutto il tempo di ciò che avevamo appena ascoltato con Camilla di zeldawasawriter e Justine di LeFunkymamas. Il confronto con loro è stata sicuramente la parte la più bella, e sono dispiaciuta di non poter vivere questi momenti regolarmente a causa della lontananza, perché sono momenti che fanno davvero, davvero bene alla testa e allo spirito.
Oggi sono più serena e consapevole. In fondo, sono un dispenser di baci e abbracci aperto 24h su 24h, i miei figli mi lasciano partire serenamente e quando torno a casa li vedo correre come i pazzi per venire ad abbracciarmi.
Imparerò a cucinare bene, più avanti, lo prometto, ma continuerò a stirare meno possibile e a dimenticare di fare subito la lavatrice.
Se sarò stata una buona madre, lo decideranno i miei figli, un domani. Sicuramente di me non diranno “mia madre è wonder woman”… magari diranno solo che sono pazzesca, in un modo tutto mio.
Io un po’ ci spero.
11 thoughts on “Io non voglio essere una wonder woman”
Io non sono mamma ma, se lo fossi, credo sarei esattamente come te… Anche perchè, diciamocelo, le mamme perfette sono noiose!!!!! 😉 😉
Xoxo
Frenzi and the city
Imperfetta sì, noiosa direi proprio di no, infatti 😀
Bacione!
Ciao Laura! Di solito non commento articoli di blog o di siti, non sono proprio il tipo, preferisco leggere e riflettere. Oggi però mi sento di dirti che, da figlia di una mamma molto assente, una mamma che non ha sempre potuto fare la mamma, sia x motivi di lavoro che di salute, io a 24 anni ce l’ho con lei. Oggi ho capito che la mia relazione con mia madre è stata abbastanza nociva, e si riflette, purtroppo, su molti aspetti della mia vita (amicizia, amore ecc.) Purtroppo i genitori influenzano la vita dei figli più di quanto possano rendersene conto.. Io i miei pianti isterici quando usciva per andare a lavoro me li ricordo tutti. E tornava. Si, tornava, ma poi se ne andava sempre e comunque, di nuovo. E lo shock di quei momenti ti si appiccica addosso come la peste. A distanza di 20 anni i ricordi sono troppo nitidi. Non è facile… Spero che tu con il tuo amore riesca davvero a colmare il vuoto che, per forza di cose, si innesca con la tua assenza. Fare la mamma non è semplice. Fare la figlia di una mamma che non c’è nemmeno! La mia non è assolutamente una critica, ma solo il punto di vista di una figlia delusa. Ti faccio un grosso in bocca al lupo, per tutto!
Ciao Valentina,
io sono molto presente, invece. Ho scritto che a volte mi capita di partire per giorni (“sono felici anche se a volte devo assentarmi da casa per giorni”, testuale) e la qualità del tempo che passo con loro è tutto. Ho scritto anche questo.
Chiarito questo punto, io ti capisco benissimo, ho accuratamente evitato di parlare del mio punto di vista da figlia. Ti assicuro che una mamma può essere presente 24h su 24 e del tutto assente al tempo stesso. Lo so.
Spero che tu non abbia travisato il mio post e, quindi, il mio pensiero, ma se tua madre è stata assente per motivi di lavoro e di salute, quando sarai anche tu una mamma lavoratrice (ti auguro di essere sempre in salute) capirai quanto possa essere stato difficile anche per lei. Ora non mi credi, ma fidati.
Ti abbraccio fortissimo <3
concordo con tutto quello che hai detto, i ancora non sono mamma, ma penso proprio che sarò così!
alessandra
siamo umane e siamo anche stanche, svuotate o piene di pensieri. Siamo donne prima di essere mamme e una donna che non è mamma forse non lo sa che non sarà la mamma che aveva immaginato. Una sola cosa è certa: ci metterà tutto l’amore e l’impegno di cui é capace. Ti capisco Laura cara e ti abbraccio.
Lascia che ti dica una cosa, sorella, la perfezione è noiosa. Tu sai cosa penso degli stereotipi – di TUTTI gli stereotipi – e che cosa ci farei: palline di carta da buttare nel cestino. La mamma stereotipata che stira, cucina e pulisce casa 24 ore su 24 non ci interessa. Quello che conta per i figli è l’amore. E tu, ai tuoi, gliene dai tanto ed incondizionato… e questo lo so per certo. Lascia la ricerca della perfezione agli altri e punta alla TUA felicità, ché se tu sei felice lo saranno di riflesso sempre anche loro e impareranno che nella vita avere sogni e cercare di realizzarli è fondamentale!
La maternità non la vedo nemmeno con il binocolo per ora 😛 … però condivido tutti i tuoi pensieri! Pensieri che ritrovo anche nella mia routine, seppur con impegni diversi dai tuoi!
Fashion Dupes
Ma tu sei pazzesca! Forza Laura, sei una forza!
Bellissimo post
Penso che se dovessi fare un figlio, sarei esattamente una mamma lontana dall’opinione comune di mamma! Esattamente come te! Approvo tutto ciò che hai scritto!
un post che fa davvero riflettere!mi piace tanto!