Pitti 85 – Stand preferiti e considerazioni a freddo

cappello Richkids

Finalmente ce l’ho fatta. Non a tornare sul blog – cioè sì, anche – ma a fare un salto a questo benedetto Pitti. “Tu ci vai al Pitti?/ ci vai al Pitti?/ ci vai-ci vai-ci vai?” Et voilà. Durante questa mia prima volta al Pitti ho scoperto nuovi brand interessanti, visto da vicino collezioni di brand che conoscevo solo virtualmente, conosciuto persone nuove, mangiato come un bue.  Tralasciando quest’ultima parte, ecco quali sono stati gli stand e le collezioni che mi hanno più colpito.

Con la collezione a-i 2014/15, Lardini ha presentato non poche novità: l’abito reversibile, una mini-collezione di giacche water resistant, e infine il disegno Regimental (richiamo allo stile college) sulla giacca in lana. Mi ha colpito perché le trame dei completi erano in realtà stampe (vedi foto sotto), e potevi accorgertene solo toccandoli.

Lardini

Al e Ro e la Formal Collection: la produzione degli occhiali è totalmente artigianale e 100% Made in Italy,  e viene eseguita esclusivamente con macchinari ad uso manuale, per questo ogni pezzo è unico ed esclusivo.  Non sono mancate le collezioni Square e Drop Collection in gomma anallergica con lenti fumé, a specchio e multilayer in flash blu, verde e arancio. Il selfie a tre ci stava tutto.

con Iris e Alessandra da Al e Ro Design

Cruciani mi aveva fatto arrabbiare con la storia del bracciale dedicato alla farfallina di Belen: e’ stata una parentesi un po’ triste, ma ora si presenta con una linea davvero carina, ispirata alle opere di Jeff Koons, artista che realizza sculture identiche a quelle fatte con i palloncini modellabili. Il bracciale con il cagnolino fatto a palloncino è davvero adorabile.

stand Cruciani

Eravamo in un altro stand, quando io e Flaviana vediamo passare Benedetta Bruzziches. Noi, che per le sue borse sbaviamo ad alti livelli, siamo andate alla ricerca del suo stand: piccolo piccolo, stretto stretto, ma con un allestimento davvero bello, suggestivo e assolutamente in linea con la sua prima borsa da uomo, ispirata al mestiere del postino. Funzionale e, non so perché, vagamente romantica.

Benedetta Bruzziches

Gli accessori An Italian Theory – Azzurra Gronchi mi sono rimasti particolarmente impressi: borse e pochette sono caratterizzate da stampe inedite e molto originali, e giocano sui simboli portafortuna tutti italiani come il quadrifoglio e il ferro di cavallo. E’ proprio in questa occasione che ha debuttato la collezione d’abbigliamento con capi unisex, della quale mi piacerebbe parlarvi più avanti e in maniera più dettagliata.

An Italian Theory + Azzurra Gronchi

Converse

Converse: “si possono scattare foto?” “No”, e allora cia’. L’allestimento esterno dello stand era molto bello, comunque.

Uno degli stand che mi ha più colpito del Pitti W è stato quello di Flage, un  progetto nato da un collettivo di giovani talenti italiani che hanno unito le loro conoscenze in fotografia, moda e arti applicate, creando una collezione con un design fortemente ispirato dagli elementi della natura: piante, animali e frutta everywhere.

Flage

Flage

Frends: queste cuffie le punto da mesi. Sono perfette, bellissime e, a quanto pare, anche il massimo della funzionalità: non ci dimentichiamo che le cuffie dovremmo sceglierle anche in base al suono, e in questo caso è davvero eccezionale. In più, in questa collezione troviamo i “Frends with benefits” (geniali anche nel nome), ovvero le cover intercambiabili.

E noi tutte a fare “ooooh”.

Frends + Rebecca Minkoff

Il progetto Le Mucis nasce dalla passione di due architetti milanesi, Francesca Aimi e Stefania De Meo, che creano gioielli con lo stesso iter di un progetto architettonico: i gioielli sono originali, fatti con materiali anallergici e pietre preziose, tutto free nichel. Questo è il bracciale che mi ha fatto innamorare:

Le Mucis

Lo stand Richkids ci ha tenuto impegnate per un po’: questi cappelli sono fatti per catturare l’attenzione e devo dire che ci riescono benissimo. Richkids ha due linee, una cheap e una luxury: in quest’ultima, le lettere applicate sono in plexiglas, swarowsky e borchie laminato oro. Per la foto ho scelto il cappello con la scritta “DIVA”, ovviamente in senso ironico.

Richkids

Richkids

Richkids

Infine, due considerazioni velocissime sul Pitti:

1) Ma davvero non si riesce a risolvere questo problema del wi-fi? Il 3G non prende neanche per sbaglio, quindi entrare in fiera equivale a venir risucchiati in una sorta di universo parallelo anti-social. Secondo me è proprio un peccato.

2) Sono pochissimi, ma ci sono: i designer che guardano i blogger con aria di sufficienza (a meno che il loro nome non sia Chiara, con un cognome qualsiasi).  Siamo tutti d’accordo che “buyer = money”, ma anche la comunicazione è importante e, che vi piaccia o meno, anche noi facciamo comunicazione. Almeno siate furbi: fingete. Per il resto, in bocca al lupo per tutto.