Considerazioni post-fashion week

Roberto Cavalli SS14

La settimana della moda milanese è finita lunedì, eppure io sono ancora qui, con le mie considerazioni post-  fashion week, a scorrere le mie foto con gli occhi a cuore. Ho continuato a seguire  le sfilate di Parigi, questa volta da casa, ma la mia convinzione che le collezioni più belle abbiano già sfilato a Milano si fa’ sempre più forte, giorno dopo giorno. Che poi – sarà stato un caso – ma proprio le collezioni tra le più osannate in quel di Parigi sono state quelle che a me sono piaciute meno. A volte mi chiedo se, quando si tratta di grandi maison, si lasci davvero un parere obiettivo, perché a volte mi torna alla mente la storia del Re nudo. Come a dire che dei grandi nomi dell’alta moda bisogna sempre parlare bene per forza, altrimenti sei un ignorante che di moda non capisce niente (un po’ come la storia della hula hoop di Chanel, per dire). E’ anche vero che i gusti son gusti, ma se parli sempre bene di tutto non mi convinci più di tanto.

Tra quelle italiane, in tutta onestà, alcune sfilate mi hanno lasciato un po’ basita, altre mi hanno fatto letteralmente sognare, mentre di altre ancora ricordo solo il grande punto interrogativo sulla mia fronte.
In tutte ho comunque apprezzato l’assenza di spettacolarizzazione degli show, che ha fatto sì che le collezioni rappresentassero finalmente l’unico argomento di cui parlare. Forse le cose stanno cambiando, forse il concetto che vendere è più importante che far parlare di sé – ma soprattutto che le due cose non sempre sono collegate fra loro – è arrivato dove doveva arrivare. Forse. Per quanto riguarda me, io il mio cuore l’ho lasciato su tre passerelle: Les Copains, Emilio Pucci e Roberto Cavalli.

Piccola parentesi: ho già parlato di queste collezioni su Laura Rocks, la rubrica che ho su Leonardo.it, ma qui mi andava di esprimere la mia preferenza personale su abiti e stilisti.

Una collezione facilmente e realmente indossabile dal primo all’ultimo capo, quella di Les Copains: un bon ton moderno, dove maglieria e ricami sono i veri protagonisti, tra righe, motivi arabesque a rilievo e stampe con maxi fiori. Si potrebbe prendere l’intera collezione, metterla nell’armadio, e vestirsi solo di questa per tutta la primavera (mi piacerebbe, più che altro)

Emilio Pucci SS14

Peter Dundas ha disegnato per Emilio Pucci una collezione ispirata alle star della musica: di questa ho amato i disegni Masai ricamati su bluse e abiti di pelle nera, e anche le maxi-cinture in vita con il logo della maison sulla fibbia, il tutto black and gold.

Emilio Pucci SS14

Roberto Cavalli SS14

Roberto Cavalli SS14

Roberto Cavalli SS14

Roberto Cavalli SS14

Roberto Cavalli SS14

Roberto Cavalli SS14

Roberto Cavalli SS14

Ma il migliore di questa fashion week, per i miei gusti, è stato Roberto Cavalli con la sua rock diva. Gli abiti, le trasparenze, i ricami, le stampe, le borse, le scarpe: non c’è stata una sola cosa che io non abbia amato. Quando hanno cominciato a sfilare gli abiti da sera avevo letteralmente il batticuore, e il mix tra rock e anni 30 mi ha mandato del tutto in estasi: quando ho visto l’abito lungo nero della foto, per esempio, ho iniziato a parlare da sola e ricordo di aver esclamato “seee, ciao” proprio mentre scattavo la foto, ed è questo il motivo per il quale non è uscita benissimo 😀

Qual è stata la vostra collezione preferita di questa Milan fashion week? 
Per quanto riguarda l’argomento “sfilate”, con questo post passo e chiudo.