Questo è l’articolo pubblicato tre giorni fa sul sito tgcom24 nella sezione Economia, dal titolo “Ti piace la moda? Diventa una fashion blogger“ e dal sottotitolo improbabile “Stanchi della crisi? Ecco le nuove professioni che permettono a chi ha buone idee e costanza di guadagnare facendo semplicemente quello che più ama“.
A mio parere l’articolo di TgCom24 si allontana anni luce da quello che dovrebbe essere un articolo di informazione basato su fonti verificate e affidabili. Inoltre ricordiamoci di guardarlo per quello che è: un insieme di consigli diretti a chi vuole uscire dalla crisi creando un fashion blog.
Punto 1. L’articolo comincia con “Una macchina fotografica, un sorriso e un computer. Basta questo per diventare una fashion blogger, un’esperta di tutto ciò che riguarda moda, vestiti e personal style”. Quindi per diventare un’esperta di moda e stile, signore e signori, basta un po’ di shopping tecnologico. Ah, e un sorriso, dimenticavo. Cominciamo bene.
Punto 2. Andando avanti si può leggere: “È indispensabile un primo investimento per acquistare i primi abiti da pubblicizzare. Fashion blogger raccontano che la spesa iniziale si può aggirare attorno ai mille euro ma può anche essere più contenuta.” Ma anche no, proprio. Andando avanti viene nominata come fonte Independent fashion blogger, quindi forse qualche matto in giro c’è, ma non so. Rabbrividisco.
Punto 3. Qui entriamo nella parte interessante perché chi ha scritto l’articolo, non firmato, fa i conti in tasca a tre fashion bloggers che “ce l’hanno fatta”: Chiara Ferragni, Virginia Varinelli e Nicoletta Reggio. Sulla base di quale fonte, però, non si è capito.
Tralasciando Virginia Varinelli, che non conoscevo ma mi sembra un po’ fuori posto in questo articolo, partiamo con la Ferragni, di lei viene detto: “Nei primi sei mesi dalla nascita del blog ha avuto un fatturato di 50mila euro. ” . Tra un po’ ce la ritroviamo su Forbes nella classifica delle donne più ricche del mondo, in pratica. Beh, complimenti.
Sul conto di Nicoletta Reggio, invece, si legge: “Il suo guadagno è di 800 euro al mese a cui si aggiungono i buoni d’acquisto che le vengono inviati in omaggio dai siti di shopping on line.” Peccato che Nicoletta Reggio non abbia mai dato queste informazioni, propagate dal giornalista come se fossero basate su dati certi, e invece inventati, sembrerebbe, di sana pianta. Il fatto che vengano fornite tali informazioni senza contattare le dirette interessate è davvero poco accettabile se non di basso livello. Non è da escludere, comunque, che le informazioni siano trapelate dall’agenzia stessa di cui fanno parte queste blogger, e che questa sia l’ennesima manovra pubblicitaria a favore della Ferragni. (Non è detto, ma nemmeno da escludere). Tutto ciò, comunque, su TgCom24, non dimentichiamocelo.
Ora, però, due cosette vorrei dirle io. Chiunque può aprire un blog, certo, ma non saranno un sorriso e un investimento di mille euro in borse e vestiti a rendervi esperte di moda e stile. Acquistare borse e vestiti firmati per mostrare uno status che non vi appartiene al solo fine di accumulare followers vi renderà semmai esperte di shopping compulsivo e soldi mal spesi. Quindi non auto-definitevi esperte di stile, ve ne prego. Inoltre, la rincorsa affannosa ai followers è quanto di più triste ci possa essere nel mondo del blogging: “ti seguo se mi segui” ,” passate” e chilometri di spam su spam sui social network sono metodi davvero fastidiosi. Magari concentrarsi un po’ più sui contenuti e un po’ meno su voti e visite, vi aiuterà a mantenere un’aura di dignità, e i followers arriveranno comunque (followers VERI).
E poi, credetemi, creare un fashion blog al solo scopo di ottenere un guadagno non è una buona idea: il caso della Ferragni è stato un caso raro, e comunque cela manovre di marketing che non sono mai venute direttamente da lei. Oggi dietro TheBlondeSalad c’è addirittura il lavoro di una crew, ed è diventata una piccola agenzia dove lavorano più persone. Non so neanche se è ancora corretto chiamarlo fashion blog, ma non saprei come definirlo. In un blog, comunque, di solito i guadagni “reali” (e non parlo quindi di regali o buoni da spendere) arrivano dopo mesi, spesso dopo un anno, e in molti casi non arrivano mai. Infine vorrei metter fine a queste argomentazioni piuttosto tristi, visto che qui si parla solo di una professione che non esiste, visite e soldi, con una sola parola: passione. Quella autentica per la moda, che non c’entra niente con la fissa per i brand di lusso e il solo raggiungimento del successo personale. Ma secondo gli esperti di economia del TgCom24 questa è solo una maniera come un’altra per provare a diventare macchine da soldi, usando qualunque arma possibile. In fondo bisogna pur sempre uscire dalla crisi, no?
18 thoughts on “TgCom24 fa i conti in tasca alle fashion blogger italiane…e anche male”
L’articolo di tgcom mi ha ricordato uno degli innumerevoli (e inutili) servizi di studio aperto, basati sul nulla e su nessuna fonte. Quello di Chiara è un caso davvero unico, non la norma tra i blog di moda (almeno in Italia), dovrebbero per correttezza dire anche questo.
bel post, brava Laura!
Bel post!
Forte e chiaro.
Gli ‘esperti’ di economia del TgCom24 … sono in crisi… il giornalismo è in crisi nera …quando inventano di sana pianta tutto questo! Brava Laura, bellissimo post… è importante dire le cose come stanno…
Come in tutto è la passione che muove le cose!
sono senza parole.
hai pienamente ragione!!!
ALESSANDRA’S FASHION
Io ti stimo!! …e comunque vedrai che ti scriveranno che sei invidiosa del “caso Ferragni” … tranquilla, chi ti segue sa che non è così. Secondo me la tua è una vera passione – anche quella di Chiara Ferragni lo era inizialmente – poi credo abbia perso un po’ di vista che fare un buon fashion blog non è solo postare le foto dei party super esclusivi a cui partecipi o della vacanza pagate da questo o dal quell’altro stilista e/o casa di moda..credo che fare un fashion blog sia prima di tutto consigli di stile e proporre una propria visione del mondo della moda. E’ per questo che mi piace seguire svariati fashion blog, perché ognuno esprime una determinata personalità. Credo che adesso la Ferragni esprima unicamente la visione di chi le manda regali ed inviti, ma questo è un mio modesto parere.
A parte ciò, i giornalisti di TGcom24 è meglio che vadano a zappare la terra (non si firmano nemmeno!!) …..Scusate l’ignoranza, ma chi è questa Varinelli?
Ciao Laura, continua così. Essere se stessi e credere in quello che si dice paga sempre, se non a livello economico, sicuramente a livello morale. 😉
Perché vedono solo quello che vogliono vedere? Le fashion bloggers citate sono solo esempi ma che non possono rappresentare il vasto mondo dei blog di moda. Come sempre si parla tanto per senza avere dati certi ma tanto per scrivere qualcosa e suscitare polemiche. Si bada tanto a quanto si può percepire aprendo un blog di moda ( che sembrerebbe cosa facile stando a quanto dicono! )…ma vedi se qualcuno ha mai ammesso che molte ragazze aprono un blog di moda perché appassionate della materia.
Con affetto,Mia
E’ sempre sgradevole fare i conti in tasca alle persone, è chiaro.
Però, anche se fatto in un modo pessimo (lo sottolineo e lo ripeto), l’articolo mette in evidenza una cosa vera: che c’è chi di fashion blog ci campa o comunque un bel po’ ci arrotonda. Perchè sì, esiste il fashion blogger professionista. Già il fatto che una fashion blogger stia “sotto un’agenzia” fa capire che non è un fashion blog “qualsiasi” ma una sorta di vera e propria piccola azienda (o freelance, dipende da quanti ci lavorano).
Anzi secondo me chiamare quello che è diventato professionista un fashion blogger lo trovo anche sbagliato, perchè di per sè il fashion blogger ha una natura amatoriale che è appunto l’opposto (già solo in lingua italiana) di professionista. Ovviamente amatoriale non vuol dire che non fa le cose bene: le cose possono essere fatte amatorialmente e bene. Però è chiaro che una che ci guadagna è, volente o nolente, una che ha un “gradino in più” rispetto alla “normale definizione” di fashion blogger. Ora potremmo stare (giustamente!) a parlare di quanto sia giusto che questa piuttosto che quest’altra stia su questo gradino perchè se lo merita, perchè capisce di stile, di moda, però tendenzialmente il fashion blog non è soltanto questo. Credo infatti che chi ha veramente un talento nello stile, nella moda non fa la fashion blogger ma cerca con tutta se stessa di fare un lavoro nella moda, di fare la stylist, la giornalista, la creative director. A mio parere è molto “facile” confondersi nella massa di fashion blogger evidenziando un livello medio piuttosto che confrontarsi con la massa di professionisti in cui magari ci si renderebbe conto di essere di un livello basso oppure al contrario di un livello alto perchè si ha davvero talento.
Secondo me è proprio questo il problema del fashion blog oggi: troppe persone che lo usano come “scorciatoia” per arrivare al mondo della moda a livelli “professionisti”, quando trovo che sarebbe più corretto sia verso gli altri ma anche verso se stessi, verso le proprie capacità, di provare le strade idonee.
Post davvero interessante, almeno per quello che mi riguarda, si sfonda una porta aperta. Ho un blog di moda da poco tempo, e chi mi legge sa la mia filosofia: non posto outfit, perchè non sono una fashion blogger, sono una ragazza con tanto tempo libero (colpa della disoccupazione), che prova a scrivere le proprie opinioni in fatto di moda, su un blog.
TgCom ha le idee un pò confuse a riguardo, secondo me… se pensano che scrivere su un blog sia fonte di guadagno, sono messi male, se proprio volessero fare una cosa buona, potrebbero trovare qualcuno che scriva di moda sul loro sito, perchè non sono molto aggiornati.
Per quanto riguarda i casi di chi “ce l’ha fatta”, avrei molto da ridire, soprattutto su una delle tre, ma non mi soffermo, perchè lo trovo inutile.
Ciao Laura, innanzitutto grazie per l’amicizia su Facebook. 🙂
Che dire? sono sdegnata e pienamente d’accordo con te. Ho scritto anche io sul mio blog di quest’argomento, se vuoi passa pure: sei la benvenuta!
Come ho scritto da me, avrei preferito questo titolo: giovani, volete combattere la crisi e il vostro precariato? continuate a studiare! Anche se serve a poco, non rimarrete (eterni) ignoranti.
Un bacio!
Bel post, davvero! Poi hai delle lettrici intelligenti, lo si legge dai commenti che lasciano. Ho appena scoperto il tuo blog, ci faccio un giro 🙂
best post, this fashion is really attractive
Mi è capitato di conscere giornalisti sfigati. Con questo non voglio dire che quello del tgcom sia un giornalista sfigato, pero’…. !?
Bell’articolo, il tuo 😉
ottimo articolo!!! sei davvero in gamba e mi piacciono pure i commenti lasciati dagli altri! sei decisamente entrata nei miei blog preferiti!!!! :)))
Hai completamente ragione!
Ho appena creato un blog sulla moda..e l’ho creato solo perche’ credo in quello che faccio, e non per un unico fine ovvero il guadagno!
Fenomenale… Brava… licenziati subito quello che a messo la tipa li e lei che ha scritto tale articolo, Meritocrazia zero…
bookmarked!!, I love youyr web site!
Here iis my web page :: m88 ทางเข้า
Ils commence a saouler avec sa perte de poids..
il y a des milliers de gens qui ont perdu du poids comme lui et on n’en parle pas pendant 6 mois !!!!